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Al tecnopolo di Bologna il SUPERCOMPUTER è (quasi) pronto: Italia quinta nella top 500

Manca davvero poco. Questione di settimane e il supercomputer realizzato da Leonardo, azienda italiana attiva nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza il cui maggiore azionista è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sarà pronto. Entro la fine dell’anno, fanno sapere dal quartier generale. Una novità non da poco se si pensa che potrà offrire una capacità di 250 Petaflops al secondo e 100 Petabyte di capacità di storage e si dovrebbe attestare tra la terza e la quinta posizione nella TOP500. A oggi, tuttavia, l’Italia è presente nella classifica TOP500 con il Supercomputer italiano HPC5 di Eni che ricopre la 12esima posizione con un Rm di 35PFs e Rp di 51PFs.

Al tecnopolo di Bologna si lavora da mesi: 30 tir, 157 rack, 4.993 server, per un totale di 360.000 chili  di peso, e centinaia di chilometri di cavi. Insomma,
un’impresa incredibile. Basti considerare che il supercomputer sarà capace di svolgere ben 250 trilioni di operazioni al secondo. Il sistema Leonardo, basato su tecnologia Atos Sequana XH2000, come abbiamo già scritto, avrà una potenza computazionale di quasi 250 PFlops e sarà dotato di oltre 100 PB di capacità di immagazzinamento dati. Il sistema sarà interconnesso tramite una rete dati InfiniBand da 200 Gb/s, che consentirà uno scambio di informazioni tra le unità di elaborazione decisivo per affrontare le sfide scientifiche di frontiera. Leonardo, infatti, fornirà 10 volte la potenza di calcolo dell’attuale sistema di punta Cineca Marconi100.

Ma cosa potrà fare il supercomputer? Ad esempio, simulazioni climatiche mondiali con risoluzione di un chilometro e sarà capace di una maggiore velocità di simulazione. Questa caratteristica, infatti, è importantissima nel contesto dei disastri naturali in cui è critico poter avere risposte in brevissimo tempo.
Come abbiamo detto in precedenza, quello che verrà implementato da Leonardo non è l’unico supercomputer in Italia. Il Supercomputer realizzato da Leonardo al tecnopolo di Bologna sarà gestito da Cineca. Ecco perché per capire l’importanza di questo progetto bisogna specificare chi è Cineca. Si tratta di un consorzio senza fini di lucro, composto da 69 università italiane, 27 centri pubblici di ricerca nazionali, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e il Ministero dell’Istruzione (MIUR), ed è stato costituito nel 1969 a Casalecchio di Reno, in provincia di Bologna.

Ma CINECA è anche l’ente preposto dal Governo Italiano che funge da Centro Nazionale per la ricerca in high performance computing, big data e quantum computing coordinato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare. Insomma, un progetto gestito da un ente all’interno del quale esistono delle grandi professionalità e competenze. Infine, è importante specificare dove nasce e chi finanzia questo incredibile progetto. Il supercomputer Leonardo è cofinanziato con 240 milioni di euro da EuroHPC Joint Undertaking, e Ministero dell’Università e della Ricerca. Sarà una delle risorse del Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing finanziato dal PNRR e recentemente insediato.

Author

Maria Grazia

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